martedì 18 agosto 2009

Sulla cucina e le "guerre" tra civiltá culinarie

Sempre piú spesso mi capita di imbattermi in soggetti "barricati" nelle proprie tradizioni e talmente legati alle posizioni gustativo-culturali del proprio paese da essere ben predisposti a denigrare e "combattere" la cucina altrui. Individui che personalmente trovo molto in
controtendenza rispetto agli attuali tempi "globalizzanti" che permettono una piú facile possibilità di sperimentazione di "cuisine etrangère".

Partendo da questo spunto imprevisto ho fatto alcune riflessioni e sono giunti alla seguente conclusione.
Spesso si tratta di veri agguerriti che in maniera abbastanza arrogante sentenziano con frasi del tipo "la nostra cucina è la migliore del mondo", "negli altri paesi non sanno cucinare", "la cucina degli altri paesi FA SCHIFO", il più delle volte senza un minimo di cognizione di causa, con superficialità e quindi senza aver mai prestato veramente attenzione alle cose buone che ogni nazione propone.
A prescindere dal fatto che, in caso, "a me i piatti di quella nazione non piacciono", versione meno arrogante ed assolutista del "fa schifo", io credo che in questa "guerra" di KultureKulinarie gli unici a smenarci siano solo loro, i "chiusi mentali", coloro cioè che partono alla volta di una nuova esperienza di sapori con l'idea che "tanto come i nostri piatti nazionali non ce n'è", e con questa filosofia si perdono l'ascolto delle nuove sensazioni che le diverse combinazioni di sapori
ci possono donare.

Le uniche vittime in questa "guerra" sono SOLO loro. Ed è molto triste vedere quante persone conosciute e stimate si scoprono con questa arcaica mentalità...
...poi "i gusti son gusti" ed "il mondo è bello perchè vario"... ma proprio per questo, prima di parlare, bisognerebbe pensare che come da noi viene visto con stupore l'abbinamento riso-ananas, tanto per fare un esempio banale, la stessa reazione, altrove, per differenti abitudini
culinarie, potrebbero averla "gli altri" per il nostro spaghetti-pomodoro-basilico-parmigiano... a me tanto caro.

Il Don Quisciotte della Cucina

giovedì 6 agosto 2009

Incontro sul Sigaro con Zucchero Sugar Fornaciari

In questi giorni ho appreso dal NiceMatin che Zucchero, il simbolo dell'Italia nel mondo, come lo ha definito il giornale Azuréen, ha deciso di stabilirsi a Pampelonne, la bella lingua di sabbia situata poco dopo Saint Tropez.

Adoro quella spiaggia, anche se in agosto diventa eccessivamente caotica ed intensamente invivibile, al contrario della sua natura desertica fatta di sabbia e piccole dune, che la nascondono dalla strada e dal resto della civiltà.

Di colpo mi ritrovo su quella spiaggia, con vicino di ombrellone proprio il signor Fornaciari e signora, che ovviamente, come è nel mio stile, non sto a riempire di domande e di richieste foto, ma tratto come normali "cristiani". E' lui ad introdurre il discorso, piacevolmente stupito dal mio atteggiamento "normale". Un italiano che non fa il giapponese in presenza di una importante star italiana? E tu chi sei? Da dove vieni per comportarti in questo modo insolito?

Sono uno che ama rispettare la privacy degli altri e quindi anche il tempo che i "big" finalmente si riescono a ritagliare per poter vivere come dei normali e sconosciuti signori Rossi. Mi chiamo Andrea. Amo la Francia. Amo soprattutto la Provenza, e quando riesco spendo parte della mia vita a Biot, un simpaticissimo e vivibile "Village Perché", che consiglio vivamente di visitare...

Anzi no! Altrimenti rischio di dover togliere vivibile dagli aggettivi che amo assegnare al mio "paese di adozione".

Per il resto in Italia sono un informatico e sono inoltre il Presidente del Cigar Club Ambrosiano.... ah, perchè, dimenticavo di dire che sono di Milano.... città che tanto ho amato ma che attualmente faccio fatica a sentire mia, a causa della aridità e della mancanza di civiltà che sta affliggendo in questi ultimi anni gran parte della sua popolazione.

Da qualche ritaglio di giornale ricordo che anche Adelmo fuma, saltuariamente qualche buon Avana, anche se non so se è solo "per immagine" o per reale passione.... e la domanda arriva infatti abbastanza automatica, dal mio sconosciuto fumatore.

E che cos'è, per te, il Sigaro?

Per me il sigaro non è solo "Il Sigaro, punto".

Il sigaro è uno stile di vita. Un attaccamento alle tradizioni, ai rituali.

Un desiderio di ricerca continua. Di ricerca del gusto, di sapori, di novità.

Di ricerca di tempo e di ritmi perduti. Di pause di riflessione.

Un momento da dedicare a se stessi, con calma, in questa epoca eccessivamente veloce, sempre stressata.

Il sigaro.... è lento. Come rivela una delle sue definizioni che preferisco: Fumo Lento.


E tu, Mr. Fornaciari? Cos'è per te il Sigaro?


...nessuna risposta.... purtroppo il tempo a mio disposizione è finito!

Stavo infatti solo sognando. Sono le tre del mattino e l'attivazione dell'arrosage mi ha svegliato da questa strana avventura.