controtendenza rispetto agli attuali tempi "globalizzanti" che permettono una piú facile possibilità di sperimentazione di "cuisine etrangère".
Partendo da questo spunto imprevisto ho fatto alcune riflessioni e sono giunti alla seguente conclusione.
Spesso si tratta di veri agguerriti che in maniera abbastanza arrogante sentenziano con frasi del tipo "la nostra cucina è la migliore del mondo", "negli altri paesi non sanno cucinare", "la cucina degli altri paesi FA SCHIFO", il più delle volte senza un minimo di cognizione di causa, con superficialità e quindi senza aver mai prestato veramente attenzione alle cose buone che ogni nazione propone.
A prescindere dal fatto che, in caso, "a me i piatti di quella nazione non piacciono", versione meno arrogante ed assolutista del "fa schifo", io credo che in questa "guerra" di KultureKulinarie gli unici a smenarci siano solo loro, i "chiusi mentali", coloro cioè che partono alla volta di una nuova esperienza di sapori con l'idea che "tanto come i nostri piatti nazionali non ce n'è", e con questa filosofia si perdono l'ascolto delle nuove sensazioni che le diverse combinazioni di sapori
ci possono donare.
Le uniche vittime in questa "guerra" sono SOLO loro. Ed è molto triste vedere quante persone conosciute e stimate si scoprono con questa arcaica mentalità...
...poi "i gusti son gusti" ed "il mondo è bello perchè vario"... ma proprio per questo, prima di parlare, bisognerebbe pensare che come da noi viene visto con stupore l'abbinamento riso-ananas, tanto per fare un esempio banale, la stessa reazione, altrove, per differenti abitudini
culinarie, potrebbero averla "gli altri" per il nostro spaghetti-pomodoro-basilico-parmigiano... a me tanto caro.
Il Don Quisciotte della Cucina
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